Spazio Sociale e Centri Sociali a Firenze

Quando si parla di “spazio sociale” spesso si pensa esclusivamente ai centri sociali a Firenze o comunque a esigenze di tipo giovanile, mentre mi sono resa conto che non è davvero così. Mi capita spesso, ad esempio, di frequentare le “Case Minime” di Rovezzano ed ho conosciuto persone, che definisco affettuosamente “over sixty”, assetate di uno spazio per aggregarsi, farsi compagnia, aiutarsi, discutere, giocare, etc. Mi dicono che l’estate possono stare insieme su quelle due panchine scomode che ci sono in una piazzetta interna (scomode ai fini di una chiacchierata, perché non sono messe una davanti all’altra…), ma l’inverno è impossibile, fa freddo e in quella zona di Firenze è come andare in letargo! La frase ricorrente è: “Ci sono tanti fondi inutilizzati del Comune, anche da rimettere a posto, ma a chi possiamo chiedere? Siamo pronti anche a pagare qualcosina…”. In effetti in quella zona, come in molte altre, c’è carenza di luoghi di aggregazione e allora perché non dare la possibilità ad un gruppo spontaneo di persone di passare del tempo in compagnia con un tetto sulla testa? Sono ovviamente anche a favore dei Centri Sociali Autogestisti che reputo una grande risorsa, ma con cui, purtroppo, il dialogo non avviene e questo è davvero un grande peccato! I Centri Sociali spesso sono in grado di offrire eventi culturali e iniziative (come ad esempio mostre, concerti e corsi) quasi a costo zero; in un momento economicamente critico come quello che stiamo vivendo adesso, la trovo una risorsa importantissima (sinceramente, anche indipendentemente dal momento critico…). Non trovo giusto che il rapporto con le istituzioni sia soltanto di tipo conflittuale. L’attività di molti Centri Sociali è fondamentale per una città come Firenze dove il divertimento al giorno d’oggi passa purtroppo prevalentemente dal tubo digerente (e lo dice una a cui piace mangiare!). A Berkeley, cittadina statunitense famosa per la sua università e vissuta principalmente da studenti, c’è una famosissima zona costellata di ristoranti chiamata Gourmet Ghetto, ma è solo una zona! Il divertimento fiorentino è invece tutto incentrato su quello che io definisco Food Ghetto: si mangia, ma soprattutto si beve, mentre i teatri sono pochi, i cinema e le librerie stanno chiudendo, ma se non si dispone di risorse economiche cosa resta? Come si trascorre il tempo libero a Firenze con pochi soldi in tasca? La risposta è: ”male!”. Ripensiamo alla ridistribuzione degli spazi liberi e spesso decadenti del Comune, ai fini di un utilizzo da parte della Collettività.

Alessandra Giannini

 

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